Con questo articolo vogliamo aiutare i nostri amici e sostenitori a comprendere al meglio il sistema di classificazione della difficoltà delle nostre proposte di escursioni trekking.
In ogni nostra escursione è indicato uno specchietto delle caratteristiche tecniche simile al seguente:
INFORMAZIONI SU PERCORSO
- Distanza totale: 4 km complessivi
- Grado di difficoltà: T (turistico)
- Dislivello positivo totale: 100 m
- Tipo di Fondo: 100% sentiero e sterrato
Trattasi di quattro parametri utili a comprendere se la nostra preparazione sia adatta o no a un determinato percorso.
Scala del grado di difficoltà CAI
Iniziamo subito nell’esaminare la componente più conosciuta e per alcuni più aleatoria di questo elenco: la scala di difficoltà del Club Alpino Italiano (CAI).
In ambito escursionistico abbiamo tre gradi di difficoltà indicati da una o più lettere:
- T (Turistico). Itinerario su sentieri e mulattiere ben tracciate e segnalate, caratterizzati dall’assenza di incertezze e difficoltà di orientamento. Normalmente sviluppati su quote relativamente contenute e comunque al di sotto dei 2000 metri di altitudine. Richiedono comunque una certa conoscenza dell’ambiente naturale montano e una preparazione fisica base alla camminata.
- E (Escursionistico). Itinerario su sentieri o tracce di sentiero ben visibili, normalmente con segnalazioni. Può avere tratti ripidi, i tratti esposti sono di norma protetti o attrezzati. Può prevedere facili passaggi in roccia, non esposti e che comunque non richiedono conoscenze alpinistiche specifiche. Richiedono un certo senso di orientamento, come pure una certa esperienza e conoscenza dell’ambiente montano, allenamento alla camminata, oltre a calzature ed equipaggiamento adeguati.
- EE (Escursionisti Esperti). Itinerario generalmente segnalato, ma che richiede capacità di muoversi su terreni particolari, quali tratti su terreno impervio o infido, tratti rocciosi con lievi difficoltà tecniche (es. tratti attrezzati), tratti non segnalati, etc.
Semplificando, bisogna considerare che la scala di difficoltà del CAI non tiene conto dell’impegno atletico/fisico, il quale si configura come una delle componenti più soggettive nell’attività escursionistica trekking. La scala CAI si riferisce infatti quasi esclusivamente alle difficoltà tecniche di un percorso.
A titolo esemplificativo si può quindi affermare, in linea generale, che un percorso relativamente breve ma con un piccolo tratto molto impegnativo sotto il profilo tecnico (passaggio roccioso esposto) o con un fondo completamente dissestato o sentiero intermittente non segnalato, potrebbe essere classificato come più difficile di un percorso magari molto lungo in termini di km ma con fondo semplice, senza nessuna difficoltà tecnica o di orientamento.
Proprio per questo motivo, in ogni nostra escursione, sono indicati, oltre al grado di difficoltà, altri 3 parametri che contribuiscono a definire più chiaramente la difficoltà del percorso.
Quali sono?
- Distanza totale
- Dislivello positivo totale
- Tipo di fondo
La distanza totale è il numero totale dei km cartografici su cui il percorso si sviluppa.
Il dislivello positivo totale è la somma di tutti i tratti in salita. Per esempio: in un determinato percorso abbiamo due salite, una dal punto A al punto B, la seconda dal punto D al punto E (i tratti B-C e C-D sono in piano o in discesa, per cui non li consideriamo). Al punto A ci troviamo a 100 m s.l.m. (metri sul livello del mare o più generalmente “quota”), mentre il punto B si trova a 150 m s.l.m. Il dislivello tra il punto A e il punto B è di 50 metri. Tra il punto D e il punto E ci sono altri 100 metri di dislivello; ecco che il dislivello positivo totale del percorso A-E è di 150 metri. Dove positivo sta appunto per salita. Il dislivello negativo totale viene evidenziato solo per quei percorsi dove la discesa diventa una caratteristica difficoltosa rilevante del percorso stesso.
Si comprende quindi quanto siano importanti queste due voci nell’identificare la difficoltà complessiva di un percorso ad integrazione della scala CAI. Va da se che due percorsi di grado E (escursionistico) e di 8 km entrambi, richiedono un impegno molto diverso se il primo ha un dislivello positivo totale di 100 metri e il secondo di 600.
Anche il tipo di fondo ci aiuta a comprendere quanto impegno richiederà un determinato percorso. Questo dato completa con più chiarezza alcuni aspetti del grado della scala CAI. Percorsi 100% sentiero o sterrato sono molto meno impegnativi di percorsi dove troviamo tratti su creste, greto, fondo roccioso o dissestato.
Il tempo di percorrenza
Un dato che non viene mai inserito nelle nostre escursioni è il tempo di percorrenza del percorso, ossia il tempo totale che un determinato percorso richiede per essere effettuato, senza considerare le soste e le pause. La ragione sta nel fatto che determinare questo valore è assai complesso in quanto è soggetto a una molteplicità mai certa di variabili. In linea generale si dice che un gruppo (fino a 20 persone) di escursionisti mediamente preparati percorre ogni ora circa 3 km, temo che si incrementa di un ora aggiuntiva per ogni 300 metri di dislivello positivo
Rimane evidente però che non conoscendo quasi mai la reale e definitiva composizione dei gruppi che partecipano alle nostre escursioni, sia in termini di numero di persone che di preparazione generale, stabilire una durata certa rimane molto complesso.
…e l’equipaggiamento? Leggi il nostro articolo InfoTrek: equipaggiamento escursione giornaliera
Abbiamo ora utili tasselli per le nostre prossime escursioni, ma la corretta preparazione del trekking passa anche per la nostra testa. Il primo passo per godere appieno di queste esperienze è essere sicuri di averne compreso prima della partenza i maggiori elementi possibile 😉
Ti consigliamo di leggere anche l’articolo InfoTrek: Alimentazione e preparazione psico-fisica
VUOI RICEVERE ALTRI CONSIGLI COME QUESTO E INFO SU ESCURSIONI, TOUR E VIAGGI?
Iscriviti alla newsletter 🙂 Inserisci la tua email qui sotto